News story
Notizie politiche   01.11.2025 14:02:18

Nuove centrali nucleari, elevati ostacoli politici e finanziari

BERNA (awp/ats) - Secondo un recente sondaggio la maggioranza degli svizzeri vorrebbe consentire nuovamente la costruzione di centrali nucleari. Ciò riaccende una discussione decennale. Uno sguardo alla storia dimostra che gli ostacoli per progetti concreti sarebbero elevati anche qualora venisse abolito il divieto di nuova costruzione.

Alla metà degli anni '70 gli esperti prevedevano era che entro il 2000 si sarebbe dovuto costruire da 15 a 20 nuove centrali nucleari. Allora erano già in funzione gli impianti di Beznau I (dal 1969) e Beznau II (1971) nel canton Argovia e quello bernese di Mühleberg (1972).

Lo scenario non si è concretizzato: alle centrali già esistenti all'epoca si sono aggiunte solo quelle di Gösgen (1979), nel canton Soletta, e Leibstadt (1984), ancora in Argovia. Inoltre a fine 2019 il gestore BKW ha disattivato la centrale di Mühleberg per motivi economici; lo smantellamento è a circa metà dell'opera.

Esistevano però progetti concreti per la costruzione di altri impianti: a Kaiseraugst (AG) alle porte di Basilea, a Graben (BE), a Rüthi (SG) nelle immediate vicinanze del confine con l'Austria, a Inwil (LU) e a Verbois (GE).

I piani suscitarono accesi dibattiti e opposizione nelle regioni interessate. A partire dall'aprile 1975 gli oppositori del nucleare occuparono per quasi tre mesi il cantiere a Kaiseraugst: queste proteste sono oggi considerate la culla del movimento ambientalista svizzero. I lavori di progettazione per la costruzione di un reattore ad acqua pressurizzata a Rüthi furono invece interrotti già nel 1980 a causa delle critiche provenienti non solo dal canton San Gallo, ma anche da oltreconfine, dal Vorarlberg.

I progetti di Kaiseraugst e Graben furono quelli che più avanzarono. Alla fine fu un evento all'estero a decretare la loro fine: il disastro di Chernobyl nel 1986. Solo due anni dopo, nel 1988, la Confederazione seppellì i piani. Nel 1990 il popolo votò a favore di una moratoria di dieci anni sulla costruzione di nuove centrali nucleari.

La questione tornò d'attualità solo nel 2008, quando le società elettriche Alpiq, Axpo e BKW presentarono alla Confederazione domande di costruzione per la sostituzione degli impianti di Mühleberg, Beznau e Gösgen.

Ma ancora una volta un evento all'estero cambiò radicalmente il dibattito: il disastro di Fukushima del marzo 2011. Un terremoto provocò uno tsunami che inondò parte della centrale nucleare giapponese, causando una contaminazione radioattiva su vasta scala. Pochi giorni dopo l'allora ministra dell'energia Doris Leuthard sospese tutte le procedure di autorizzazione quadro in corso per nuove centrali nucleari.

Nel 2017 il popolo approvò una modifica di legge che vietava la costruzione di nuove centrali nucleari. Nell'agosto 2024 il ministro dell'energia Albert Rösti ha tuttavia annunciato l'intenzione di revocare il divieto. Lo scorso agosto il Consiglio federale ha approvato il relativo messaggio alle Camere federali.

I Verdi hanno già annunciato il referendum qualora il progetto dovesse ottenere la maggioranza in parlamento. Le aziende elettriche sottolineano inoltre che gli investimenti necessari per la costruzione di un impianto di ultima generazione sarebbero estremamente elevati.


Zum gleichen Thema

NEUE PRODUKTE UND DIENSTLEISTUNGEN 02.11.2025 15:05:42 Coop überholt Migros im Kerngeschäft

Betroffene Instrumente

N/A