L'Olanda restituisce alla Cina controllo di Nexperia
AMSTERDAM (awp/ats/ans) - Torna il sereno tra Pesi Bassi e Cina e l'industria automobilistica europea tira un lungo sospiro di sollievo. Il governo olandese ha infatti deciso di restituire a Pechino il controllo di Nexperia, il colosso dei chip che Amsterdam lo scorso settembre aveva deciso di confiscare avvalendosi di una legge risalente alla Guerra Fredda, e accusando il CEO dell'azienda di azioni volte a trasferire "beni, tecnologie e know-how ad un'entità straniera". Ovvero, a Pechino.
Nexperia, in pochi giorni, era diventato un po' il simbolo della grande guerra globale dei chip, con l'Unione europea quasi costretta in un cul de sac, tra gli USA di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping. Nexperia è una compagnia controllata da Wingtech, azienda che da diversi mesi è nella black list statunitense.
La mossa dell'Olanda aveva fatto ovviamente andare su tutte le furie Pechino, che ha risposto bloccando l'export dei componenti fabbricati nell'azienda gemella a Guangdong e rielaborati poi nei Paesi Bassi. Componenti chiave sia per l'automotive che per il settore elettrico. Nell'UE è scattato subito l'allarme sulle catene di approvvigionamento.
E non è un caso che, tra i primi a congratularsi con l'Olanda per la revoca della confisca ci sia stato il commissario europeo al commercio Maros Sefcovic: "è un passo fondamentale verso la stabilizzazione delle nostre catene di approvvigionamento strategiche di chip. Il coinvolgimento costruttivo e continuo dei partner rimane essenziale per garantire flussi globali affidabili", ha scritto su X.
Il dietrofront dei Paesi Bassi è stato annunciato dal ministro dell'economia Vincent Karremans, secondo cui il governo del premier uscente Dick Schoof ha cambiato idea dopo "incontri costruttivi" con le autorità.
Cosa abbia concesso Pechino nella futura governance di Nexperia non è chiaro. Di certo la Cina ha salutato la decisione dell'Olanda come "un primo passo nella giusta direzione".
Una direzione che, in questo momento, non prevede la possibilità che l'UE faccia a meno di Pechino sui chip. La settimana prossima la Commissione dovrebbe varare il ReSource EU, il piano per uscire dalla dipendenza cinese sulle terre rare. La strada, tuttavia, è ancora lunghissima.
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